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BEE
ZOOM

Progetto per la tutela degli impollinatori

PROGETTO.

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REFERENTE

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RICERCATORE

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RICERCATRICE

BACKGROUND

Secondo il rapporto “Pollinators, Pollination and Food Production” di IPBES (piattaforma intergovernativa dell’ONU per la biodiversità, fondata nel 2021) il 16% degli insetti impollinatori selvatici a livello mondiale è a rischio di estinzione, in particolare il 40% delle specie di api e farfalle a causa del cambiamento climatico, della perdita degli habitat, dei pesticidi, degli agenti patogeni, dell’inquinamento e delle specie invasive.
Ma è dalle 20.000 specie diverse di insetti impollinatori che dipendono il 90% dei fiori selvatici e il 75% della produzione alimentare così come l’impollinazione attraverso insetti è direttamente responsabile tra il 5 e l’8% del volume della produzione agricola.

Gli impollinatori, quindi, sono uno tra gli indicatori biologici della qualità dell'ambiente e rappresentano attualmente una delle emergenze ecologiche più importanti.
 

Con il progetto “BEE ZOOM” la Fondazione ZOOM prosegue quanto iniziato nel 2021 dal Parco con la realizzazione di un’area dedicata agli impollinatori per informare i visitatori sulle minacce che queste specie stanno affrontando e farli avvicinare, con attività educative ed esperienziali, ad un micromondo affascinante ed indispensabile, ma ancora oggi poco conosciuto.
Una mission che sarà perseguita, da oggi, grazie a numerose attività che studiano gli impollinatori e le loro abitudini, con l’obiettivo di ideare e sviluppare soluzioni che possano salvaguardare la specie e, di conseguenza, tutto l’ecosistema.

Due i luoghi prescelti per la ricerca:

  • il territorio piemontese: un’area di 14mila mq del Bioparco Zoom è stata adibita a stazione di ricerca per lo studio delle comunità locali di insetti impollinatori per valutare il loro stato di salute e le eventuali contaminazioni ambientali con cui vengono in contatto nell’area di studio, la loro relazione con la flora presente e le condizioni del suolo. 

  • l’Africa, dove grazie al “Botswana Beekeeping Project” la Fondazione ZOOM promuove presso le comunità locali l'apicoltura come fonte di reddito sostenibile  alternativa all’allevamento di bestiame  e come fonte di cibo integrativa il miele e gli altri prodotti dell’alveare.

PIEMONTE.

Il censimento nell’area dei principali gruppi di impollinatori selvatici (apoidei, lepidotteri e ditteri sirfidi) e delle specie botaniche esistenti renderà possibile capire le migliori strategie per garantire la sopravvivenza di specie rare, minacciate o protette, sia vegetali che degli insetti impollinatori, poiché strettamente interdipendenti. Obiettivo è ricavare dati per trovare soluzioni per favorire l'instaurarsi di popolazioni stabili di questi insetti responsabili del prezioso servizio di impollinazione e mettere a punto soluzioni sostenibili di gestione delle aree prative.
Il biomonitoraggio può invece fornire informazioni importanti sullo stato di salute di un determinato ambiente, l’inquinamento, e eventuali residui di fitofarmaci attraverso l’analisi delle matrici dell’alveare)

ATTIVITÀ SVOLTE.

  • Monitoraggio e censimento qualitativo e quantitativo delle principale categorie di impollinatori nei dintorni del bioparco ZOOM in collaborazione con l’Università di Torino – Dipartimento di Scienze della vita e Biologia dei Sistemi:  il monitoraggio degli impollinatori al fine di proteggerli, è come indicato a livello europeo, tramite la campagna EU Pollinators Initiative e a livello italiano tramite le direttive del Ministero attuate nei Parchi Nazionali e il Piano di Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Per seguire tali guidelines, nel 2022,  la Fondazione Zoom  ha implementato il censimento degli impollinatori iniziato nel 2021 all’interno di un’area dedicata di 14.000 mq,  entrando a far parte del progetto di ricerca nazionale  Butterfly Monitoring Scheme Italia (ITBMS - https://butterfly-monitoring.net/it/italy-bms), e conseguentemente  nella più ampia rete di monitoraggio a scala continentale, denominata European Butterfly Monitoring Scheme (eBMS).
    Durante i rilievi effettuati lungo il transetto di monitoraggio, sono state annotate le specie vegetali in fioritura visitate dagli insetti impollinatori per creare un database dettagliato.

  • Biomonitoraggio ambientale attraverso l’utilizzo delle api e l’analisi dei loro prodotti: 

    • Sono stati posizionati  5 alveari per valutare l’inquinamento dell’ambiente e eventuali residui di fitofarmaci e altri inquinanti, indagando indagando i fenomeni e i fattori che creano problematiche alle api e di conseguenza agli impollinatori selvatici. 

    • In collaborazione con il dipartimento di scienze e tecnologie del farmaco /DSTF-UNITO), nel corso del 2022 sono stati raccolti diversi campioni di miele prodotto dalle arnie di Zoom, per analizzarne i diversi parametri chimico fisici, metalli pesanti e microplastiche, al fine di  confrontarli con i parametri di altri campioni di mieli prodotti da apicoltori artigiani del Piemonte (tali analisi hanno evidenziato interessanti risultati sui quali si prevede di indagare ulteriormente nel 2023)

  • Aratura e semina di specie floreali locali selezionate, per implementare lo sviluppo di miele e sostenere le api nei mesi di grande siccità e scarsità vegetazionale, e per raccogliere dati (prima e dopo la semina) sull’impatto che la riqualificazione di un’area ha sulle condizioni di salute dei diversi impollinatori.  La semina di specie selezionate ad hoc e a fioritura a scalare per tutto il 2022,  ha inoltre permesso la produzione di quasi 30 kg di miele.

PROSSIMI STEP.

  • Continuazione del monitoraggio delle principali categorie di impollinatori e raccolta dati dopo la semina di nuove essenze vegetali specifiche

  • Continuazione del biomonitoraggio ambientale attraverso l’utilizzo delle api e l’analisi dei loro prodotti e elaborazione dati raccolti nel 2022

  • Piantumazione di specie vegetali locali al fine di garantire nell’area di studio  l’arrivo, l’instaurarsi e la permanenza degli impollinatori principali, utili per i loro servizi ecosistemici  ed il conseguente ripristino ecologico (importante sottolineare che l’area della ricerca, ad oggi non è mai stata censita ed è altamente degradata per le attività agricole).

  • Sperimentazione di apparecchiature tecnologiche per il monitoraggio passivo degli impollinatori in collaborazione con Dipartimento di Scienze della vita e biologia dei Sistemi- Università di Torino e il dipartimento di Ingegneria elettrotecnica e Informatica, Università di Scienze applicate di Hochscule Niederrhein (Germania)

PARTNER.

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BOTSWANA.

Il progetto BEEKEEPING IN BOTSWANA nasce dalla collaborazione con la People and Wildlife Trust (PWT) e Leopard Ecology & Conservation che, da oltre 20 anni, lavorano con la comunità di Kaudwane, (nel distretto di Kweneng in Botswana a 5 km dal confine di due parchi nazionali, la Khutse Game Reserve e la Central Kalahari Game) promuovendo la sopravvivenza a lungo termine delle popolazioni di animali selvatici, la conservazione e l'educazione delle popolazioni locali.
 
L’apicoltura diventa così oggetto di numerose attività tra cui la promozione di corsi di formazione sull’allevamento delle api, l’incentivazione dello “sfruttamento” sostenibile delle risorse naturali per differenziare le fonti di reddito e migliorare il sostentamento delle comunità locali e l’utilizzo come lavoro riabilitativo sociale.

Non solo, infatti, il lavoro con le api gestite potrebbe rappresentare un'alternativa all'allevamento classico del bestiame o all’agricoltura, ma potrebbe anche andare a potenziare i servizi socioeducativi e/o socioassistenziali già esistenti, lavorando sullo sviluppo delle abilità e capacità delle persone per favorire la loro inclusione sociale e lavorativa. L’istruzione professionale in apicoltura potrebbe poi promuovere opportunità economiche per l'occupazione e l'imprenditorialità per le donne e per le persone nelle aree rurali.

ATTIVITÀ SVOLTE.

  • Nei primi mesi del 2022 sono stati identificati con il supporto dell’Ufficio di beekeeping di Molepolole di Kaudwane i beneficiari locali del training in beekeeping (la maggior parte delle persone coinvolte sono state donne, conferendo un ulteriore valore sociale al progetto), e sono state acquistate le arnie, il materiale e l’equipaggiamento utile per partire.

  • Parallelamente all’avvio delle attività di apicoltura è stata svolta una ricerca dei contatti nelle istituzioni locali per incrementare le attività che nel mese di novembre 2022 si è conclusa con il supporto della FAO al progetto, che ha donato ulteriori arnie e ha fornito materiali extra e identificato un supervisor locale da noi formato nei mesi precedenti. Il progetto pilota ha ricevuto anche l'interesse dell’ University of Agriculture and Natural Resources  del Botswana, con cui si è attivata una collaborazione, che contribuirà alla fase  di ricerca scientifica, per anlizzare i prodotti degli alveari e definire azioni di piantumazione e riqualificazione dell’ area

PROSSIMI STEP.

  • Continuazione progetto beekeeping

  •  Avvio di un progetto di ricerca scientifica, biomonitoraggio e riqualificazione nell’area, al fine di determinare e implementare la produttività e la salute delle colonie di api e quindi sviluppare criteri di qualità per il miele prodotto. 
    E’ previsto:

    • censimento delle aree e dei canali di vendita del miele che verrà prodotto e collaborazione con gli apicoltori locali della capitale 

    • implementazione della formazione sulla corretta gestione delle arnie e la corretta gestione dell'ambiente circostante. 

    • collaborazione con gli allevatori di bestiame (es: fornire loro arnie, corsi di apicoltura, miele... ecc..) per coinvolgerli nel progetto in cambio di aree lasciate allo stato brado

PARTNER.

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Piemonte
Botswana

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Le donazioni sono sempre aperte. Puoi donare tramite bonifico, devolvendo il tuo 5xmille, durante il processo di acquisto di un biglietto del bioparco o acquistando uno dei prodotti dedicati alla Fondazione che si trovano nello shop di ZOOM. 

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